Intervento di Gianni Moresi, Sindaco di Bissone, in occasione della conferenza-stampa per il lancio del concorso nazionale “I giovani progettano gli spazi del futuro”, promosso dalla HSR Hochschule für Technik di Rapperswil, sul tema “L’importanza della pianificazione del territorio per un comune: l’esempio di Bissone”, Berna, 6 giugno 2006


Di solito si usa dire che la pianificazione del territorio è un po’ il libro dei sogni nel caso in cui si propongono progetti che superano l’orizzonte di breve periodo.

Dall’altra parte c’è sempre la critica secondo cui non è mai sufficiente il riferimento alla realtà come motivazione di fattibilità.


Tra questi due estremi si collocano le diverse posizioni politiche.

Quando si toccano interessi personali c’è sempre il grosso rischio di scatenare reazioni a catena che non è sempre facile gestire.

Diventa sempre più difficile trovare un opportuno equilibrio tra utopia e realtà.


Nel caso di Bissone si è cercato di elaborare una strategia politica di lungo periodo in cui potevano essere riconosciuti e definiti i principali obiettivi d’interesse generale entro cui collocare i pur legittimi interessi dei privati.


L’idea-guida della revisione del PR è stata quella di affrontare innanzitutto i problemi di carattere sovracomunale ovvero quelle problematiche che sfuggono alla sola competenza locale.


Per questo motivi si sono affrontati i temi urbanistici di ordine superiore ad esempio:


Anche se condizionati da numerosi ostacoli, questi progetti sono entrati in fase di realizzazione.


Queste scelte strategiche si collocano entro l’obiettivo-guida dello sviluppo sostenibile e cioè sono scelte che tengono conto:


Il Comune è convinto di poter realizzare gli obiettivi strategici prefigurati con un uso parsimonioso delle risorse disponibili (anche finanziarie).


Nella scelta pianificatoria operata si può riconoscere anche una critica (o autocritica) sul modo di gestire il territorio che ha caratterizzato i decenni dal 1950 ad oggi.

E’ la consapevolezza di puntare su scelte di carattere qualitativo che sappiano dare risposte anche alla qualità di vita per le future generazioni.


E’ un concetto più volte ribadito in occasione delle celebrazioni del 400° della nascita di Francesco Borromini nel 1999, alla presenza dell’allora Presidente della Confederazione svizzera, Ruth Dreifuss e ribadite dal noto architetto italiano Prof. Dott. Paolo Portoghesi, quale relatore principale sui temi culturali del come porsi oggi di fronte alle tematiche della pianificazione del territorio.


















Bissone, 6 giugno 2006

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